Sviluppatore: Naughty Dog | Piattaforma: PS4 (compatibile con PS5)
Voto complessivo: ★★★★½ (4.5/5)
Introduzione
The Last of Us Part II è il sequel del capolavoro del 2013. Ambientato in un mondo post-apocalittico dove l’umanità è stata decimata da un’infezione fungina, il gioco segue Ellie in un viaggio di vendetta, dolore e introspezione, cinque anni dopo gli eventi del primo capitolo.
Punti di forza
1. Narrazione potente e controversa
La storia è cruda, matura e coraggiosa. Naughty Dog non ha paura di infrangere aspettative e portare il giocatore fuori dalla propria zona di comfort. La trama tocca temi profondi come la vendetta, il perdono e la perdita, con una struttura narrativa non lineare che spinge a riflettere.
2. Personaggi memorabili
Ellie e Abby sono due protagoniste sfaccettate, umane e complesse. Il gioco riesce a far empatizzare con entrambe le prospettive, anche quando sono in conflitto tra loro. Le interpretazioni attoriali e le animazioni facciali sono tra le migliori mai viste in un videogioco.
3. Gameplay raffinato
Il sistema di combattimento è solido e realistico, con scontri violenti e intensi. Le sezioni stealth sono ben realizzate e offrono libertà tattica. L’esplorazione, sebbene guidata, premia la curiosità con risorse e dettagli narrativi.
4. Qualità tecnica eccezionale
Graficamente è uno dei titoli più impressionanti su PS4, con ambientazioni dettagliate e atmosfera densa. Anche il comparto audio è di altissimo livello, con musiche, effetti e doppiaggi impeccabili.
Punti deboli
Struttura narrativa divisiva: Il cambio di prospettiva a metà gioco e la lunghezza della campagna hanno diviso i fan. Alcuni hanno trovato la storia troppo sbilanciata o forzata.
Toni eccessivamente cupi: È un’esperienza emotivamente pesante, che lascia poco spazio alla speranza o alla leggerezza.
Linearità: Sebbene ci siano sezioni più aperte, il gioco resta fortemente guidato, con poche possibilità di scelta reale.
Conclusione
The Last of Us Part II è un’opera intensa, matura e tecnicamente straordinaria. Non è un titolo “divertente” in senso classico, ma un’esperienza narrativa e visiva profonda e provocatoria. Non tutti l’apprezzeranno allo stesso modo, ma è difficile negarne la qualità e l’ambizione.
